Gorizia Hotel - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 Castello
  Il Castello, che durante il Medioevo fu la residenza dei Conti di Gorizia, domina la città attorniato dal suo caratteristico borgo. Dopo le distruzioni subite nel corso della Grande Guerra, il maniero fu in gran parte restaurato e riedificato facendo riemergere le antiche strutture del Palazzo dei Conti del XIII secolo e del Palazzo degli Stati Provinciali, risalente al Quattrocento.
Museo di Storia e Arte
 Museo della Grande Guerra
 L’8 giugno 1924 veniva inaugurato il “Museo della Redenzione”, idea e frutto del lavoro di raccolta iniziato già durante la guerra da Giovanni Cossar. Il museo voleva testimoniare l’italianità della città di Gorizia da poco entrata a far parte dello Stato Italiano. La vicenda bellica si inseriva così nel museo, che raccontava la storia di questo territorio dall’epoca preistorica alla contemporaneità. L’allestimento fu completamente ridefinito nel 1938 quando il museo ebbe la denominazione di “Museo della Guerra e della Redenzione”. Con il passare del tempo i reperti bellici aumentarono in misura tale che, nel 1939, le collezioni storico-artistiche dovettero essere trasferite in una nuova sede, a Borgo Castello, mentre il museo della guerra rimaneva a Palazzo Attems. Qui, dopo ulteriori modifiche attuate nel secondo dopoguerra, il museo rimase fino al 1983, quando fu gravemente danneggiato da un’alluvione. Fu allora necessario un lungo lavoro di restauro e riordino delle raccolte. Il rinnovato museo, inaugurato nel giugno del 1990 nei sotterranei delle antiche case Dornberg e Tasso in Borgo Castello, è il frutto di un progetto lungamente meditato in linea con la più aggiornata storiografia.
 Sacrario Militare di Oslavia e' un Monumento ai Caduti ed ospita le spoglie di molte migliaia di caduti della Guerra Mondiale
 Il Duomo di Gorizia si trova vicino alla Questura. Benche' sia un bel edificio con notevole rilevo storico artistico, e' meno conosciuto e frequentato della Chiesa di Sant' Ignazio che si trova nella centralissima Piazza Vittoria
 La Chiesetta di Santo Spirito, nell' antico Borgo Medioevale. Sorge nell' immediata prossimia' del Castello, all' inerno della Cinta Muraria. Eretta nel 1398 e restaurata dopo i danni subiti nella prima guerra mondiale
Enogastronomia
 Antica contea: Gorizia - Cormòns - Gradisca d'Isonzo. L'Antica Contea comprende gran parte della provincia di Gorizia compresa tra le dolci colline del Collio, i profili del Carso, l'isola di Grado e la sua laguna. La zona concentra nel raggio di pochi chilometri paesaggi di incantevole bellezza, i vini migliori del Friuli, una gastronomia varia e un'antica storia che ha lasciato tracce di incredibile interesse. Tra i tesori della località spiccano i vini di qualità e l'ottima cucina, risultato dell'intreccio plurisecolare di popoli e culture. Il turista ha un' ampia scelta tra numerosi locali, la quale esige di lasciarsi tentare dai sapori dell'enogastronomia tipica.
 Città dai tesori d'arte, architettura e gastronomia, Gorizia è stata nei secoli crocevia principale delle principali culture della civiltà centro-europea, originariamente intorno all'anno mille quelle veneto-friulana, austriaca e slovena. Una tappa a Gorizia non può trascurare un incontro con la cucina locale, sintesi sopraffina di culture e tradizioni diverse. Il mangiar bene goriziano ha profonde radici friulane, austriache e slovene, ma unisce anche influssi tedeschi e ungheresi. Il risultato è un'insolita contaminazione culinaria, davvero unica per aromi e gusti. Piatti tipici della cucina goriziana sono il musetto e brovada ovvero il cotechino servito con le rape bianche grattugiate e lasciate fermentare nella vinaccia, il gulasch, le profumatissime frittate alle erbe. Immancabili i contorni come le patate "in tecia" o il fresco abbinamento di radicchio e fagioli. I dolci occupano uno spazio particolare nella cucina locale, anchese su tutti spicca la gubana. E per rendere ancora più dolce una visita a Gorizia non può mancare l'assaggio del delizioso miele della zona. Le prelibatezze del Friuli isontino si sposano alla perfezione con i vini, prodotti soprattutto nella zona di Oslavia, rigorosamente a denominazione di origine controllata. Gubana, miele e vini di Oslavia sono oggi riuniti sotto il marchio "Prodotti tipici goriziani".La sosta nelle numerose trattorie e ristoranti conferma l'internazionalità di questa cucina, i cui piatti forti sono costituiti dalla selvaggina: fagiano, lepre, capriolo e cinghiale preparati secondo la tradizione locale o con note austriache ed ungheresi. La carne di maiale occupa una parte di rilievo sia come protagonista di gustosi antipasti sia da destinarsi a vivaci grigliate. Noti anche i bolliti di carni varie, il prosciutto cotto nel pane serviti con salsa di cren (rafano). Tra i primi piatti eccellono la pasta fatta in casa e tagliata a strisce (blecs), condita con sughi d'arrosto e selvaggina, gli gnocchi di semolino e patate ripieni di susine e conditi con burro fuso e cannella, la polenta; prevalenti su tutti sono le minestre ricche di verdure, tipica la "jota", fatta di fagioli e crauti arricchita con carne di maiale. La tradizione contadina ha trasmesso le frittate saporite in diverse varianti: con gli asparagi, con i germogli di luppolo selvatico, con dodici varietà di erbe selvatiche. Ispirati alla tradizione mitteleuropea sono i dolci costituiti da caldi "strudel" di mele, pinoli, uvetta, profumate crostate di frutta e la più nota gubana.
Le "Botteghe del Collio", contrassegnate da caratteristiche insegne in ferro battuto, sono un selezionato gruppo di ristoranti e trattorie, dove il servizio deve essere inappuntabile e rispondere ai requisiti di raffinatezza che i vini del Collio esigono. I vini vengono rappresentati da accurate "carte dei Vini", sono serviti usando i bicchieri più adatti a ogni vino, alla giusta temperatura e in un'atmosfera serena per una piacevole degustazione.Attraverso il Ponte del Torrione, saliamo verso Oslavia, in un morbido paesaggio di colline e vigneti. Da Oslavia, dove è situato il monumentale Ossario della Prima Guerra mondiale, salite tra le numerose aziende vitivinicole per raggiungere San Floriano del Collio. Nel piccolo centro, dominato dal quattrocentesco castello Formentini (oggi sede del Museo del Vino) si entra fiancheggiando il campo da golf che si estende in un magnifico panorama di colline. Da qui, imboccate la "Strada del vino", scendendo nella Piana del Preval. Siete in località Subida, suggestiva zona attrezzata per l'ospitalità ai turisti, e da qui potete proseguire fino a Cormòns.
  Ed eccoci nel cuore del Collio. Tra i vigneti che inquadrano in file ordinate un paesaggio pittoresco, sorge Cormòns, animata cittadina di stampo asburgico. La fama dei vini, che possono essere gustati in un gran numero di locali e nell'enoteca di piazza XXIV maggio, ha reso la cittadina un punto di riferimento a livello internazionale, richiamando numerosi visitatori, richiamati dalla bellezza del paesaggio e dalla bontà dell'offerta enogastronomica. Per rinsaldare lo stretto legame tra Cormòns e le meraviglie della sua terra, ogni anno, nella seconda domenica di settembre, la cittadina ospita la Festa dell'uva. Chioschi di vini offrono degustazioni guidate da esperti sommelier, e gli assaggi permettono di confrontare le nobili qualità dei vini e di abbinarli alle pietanze tipiche della regione. Nel corso della Festa dell'uva, viene inviato ai capi di stato di tutto il mondo il Vino della Pace, frutto della vendemmia di oltre 400 differenti tipi di uva provenienti dai cinque continenti, i cui vitigni sono stati messi a dimora nella Vigna del Mondo, nei pressi della Cantina Produttori Cormòns, dove è anche possibile visitare le antine con una serie di pregevoli botti dipinte. Lasciato il centro collinare, il nostro percorso punta verso Angoris, da dove con una breve deviazione di raggiunge facilmente il piccolo centro di Medea, dominato dal monumento dell'Ara Pacis. Attraversato l'abitato di Mariano del Friuli, ci si avvicina al prezioso centro di Gradisca. Al visitatore che arriva a Gradisca d'Isonzo, la cittadina si presenta come un raffinato salotto, ricco di storia e immerso nel verde. Tradizione e modernità a Gradisca d'Isonzo si fondono anche nell'arte dell'enogastronomia e dell'ospitalità, praticata in numerosi ristoranti e trattorie. Le antice ricette culinarie sono state rivisitate secondo i principi più nuovi della gastronomia ma l'accuratezza delle preparazioni e la scelta di ingredienti di prima qualità sono rimaste immutate nel tempo.
  Gradisca d'Isonzo mantiene oggi particolare fama anche per i vini, per i quali era già apprezzata nei secoli passati, e nell'enoteca regionale "La Serenissima" presenta al visitatore il meglio della produzione vinicola del Friuli Venezia Giulia. Quella dell'enogastronomia è un richiamo al quale è impossibile resistere, ma Gradisca d'Isonzo ammalia il visitatore anche grazie alla vivacità dei suoi esercizi commerciali, dei negozi e delle botteghe. Passeggiando nelle vie del centro, il turista può trovare una vasta scelta per i suoi acquisti, in un'atmosfera cordiale e familiare. E, per ristorarsi, è di rigore la sostanza in uno dei suggestivi caffè che si affacciano sul parco, con i tavolini circondati dal verde.
Piatti tipici
 La cucina di Gorizia ha due componenti fondamentali: quella contadina e quella asburgica, di influenza austriaca. A quella contadina appartengono la jota, minestra di cavoli, fagioli e stinco, mentre a quella asburgica; gli gnocchi di susine, il gulasch e il kugelhupf. La sottile differenza con la cucina triestina è sostanzialmente determinata dall'influenza marinara di Trieste, la quale aggiunge alla tipicità triestina un interessante diversivo come i scampi alla buzara e non di meno alcune sottili differenze nella preparazione dei cibi come il gulasch. Tra i vini si può segnalare il vino carsico teran, terrano: aspro, forte, estremamente tannico; si accompagna bene ad un prosciutto del Carso di sapore forte e secco, quasi salato ed a formaggi stagionati.